Grazie Gino de Gonzales

Grazie Gino de Gonzales

Coccoli Franco – A 77 anni Luigi Dabenini, in arte Gino de Gonzales, era più che un cantante per Lumezzane. La sua assenza lascia un vuoto imponente. Per più di cinquant’anni ha rallegrato con animo e classe le feste in Valle Trompia. Gli albori con Bimbo e i boys per passare poi a I Gonzales, di cui ha lasciato traccia nel suo nome, dal 1985 si esibiva con la moglie Luisella.

La sua passione per la musica e la tradizione popolare ha insegnato l’amore per il territorio a molte generazioni di lumezzanesi. Il suo carisma e la sua instancabile attività ci hanno fatto divertire e ballare in molte occasioni. Il nostro vuole essere un grazie che raccolga quello dei più affezionati e di tutti coloro che hanno potuto passare anche solo qualche attimo in splendida compagnia della sua voce. Siamo certi che molti si vorranno unire al nostro coro. Il modo migliore per ringraziarlo non può che essere condividendo i ricordi di coloro che gli sono stati più vicino. Perché sono le tante volte che ci si è donati gioia ed emozioni reciproche a rimanere forti e fisse nella mente.

Come era successo con il suo 70esimo compleanno. Il suo fans club Amici di Gonzales (che conta più di 100 persone) gli aveva organizzato una festa a sorpresa a Collebeato. Gino pensava di recarsi ad un tranquillo pranzo in famiglia e invece si è trovato davanti alla gioia e all’affetto dei tanti suoi fans. «É stato un momento molto toccante per Gino e per noi» ci racconta uno degli amici che hanno suonato alla festa. 

«Sapeva donare anche tanta serenità» ci dice anche: «ho partecipato a molte delle crociere che organizzava: bisognava gestire più di 100 persone e l’ho sempre visto tranquillo, senza mai litigare con nessuno». E lì, in mezzo ai suoi amici Gino sapeva nuovamente tirare fuori il meglio di sé e restituire nuove emozioni: «ogni serata era una scoperta».

Gino era anche tenace. Non è semplice donarsi ogni sera al proprio pubblico, soprattutto quando l’età avanza. Ma lui non si è mai tirato indietro, neanche quando il fisico lo ha messo davanti ad imprevisti.«Poco dopo l’ultima operazione all’anca era già pronto per riprendere le attività. Ha fatto 15 serate consecutive e non l’ho mai sentito lamentarsi, neanche una volta, del dolore». Quando la passione e la gioia di donarsi si mettono in primo piano anche la forza di recupero trova nuova linfa.

In tutto questo esibirsi e ricevere affetto, però, non poteva mancare la famiglia. Ce lo raccontano i figli Stefano e Mauro. Perché il mestiere della musica tiene spesso lontani da casa. Gino sapeva costruirsi dei momenti particolari con la moglie, i figli ed i nipoti. Una sua specialità erano le grigliate, nelle quali si dimostrava sempre un ottimo cuoco: sfruttava questa passione per poter riunire tutta la famiglia e godersi un po’di tempo da nonno.  Spesso è difficile vedere la grande umanità nelle persone che si esibiscono sul palcoscenico: ci fanno emozionare ma ci sembrano distanti. Gino era anche questo: amore per la famiglia.

Il nostro non può che essere un vivo e corale ringraziamento per una persona che ha saputo trasmetterci la gioia e la passione che serberemo sempre nel nostro cuore: Grazie Gino!