Presentazione dei lavori di pedagogia civica delle scuole lumezzanesi

Presentazione dei lavori di pedagogia civica delle scuole lumezzanesi

Il progetto di pedagogia civica Conoscere i diritti, praticare i doveri ha presentato i propri risultati alla comunità. Nato per volontà del dirigente scolastico del polo est Donatella Martinisi che ha coordinato il lavoro e ha coinvolto tutte le scuole della Valgobbia: infanzia, primaria, secondaria di primo grado, superiori ed agenzia formativa. Tutti hanno collaborato per un lavoro che ha abbracciato ragazzi di ogni grado di istruzione.

Lo scopo è stato promuovere nei più giovani la conoscenza dei propri diritti e l’importanza dei doveri. Il legame tra questi due termini è il fondamento sul quale edificare il futuro personale e comunitario. Sono stati presentati ben 13 lavori collettivi da parte di tutte le scuole. I ragazzi, analizzando i propri desideri, li hanno declinati nei 12 principi fondamentali della costituzione.

Tutto è stato possibile grazie agli insegnati, all’associazione Caracò, soprattutto nelle persone di Gallo e Frammartino (a cui è affidata la direzione scientifico-pedagogica dell’offerta formativa) che hanno garantito professionalità durante l’intero anno di lavoro. L’educazione civica nell’anno della pandemia è stata una sfida raccolta, che ha portato ad un operato di successo. Nell’attuazione del progetto sono risultate fondamentali anche la collaborazione con il consiglio comunale dei ragazzi e l’associazione Il Lume della ragione.

Al centro il disagio giovanile, come ricordato Facchinetti, l’assessore alla Pubblica istruzione e alla cultura del comune di Lumezzane. Questo è percepito dai giovani a scuola, a casa e per il paese quando non si sentono al centro del proprio futuro. Nella serata sono state presentate anche sei interviste a vari gruppi di studenti che hanno chiesto in coro di far sentire la propria voce “al tavolo dei grandi”.

Era presente anche il sindaco Josef Facchini che, dopo un breve intervento, ha potuto osservare con gioia i risultati del lavoro svolto e garantire ai ragazzi un ulteriore stimolo per lo sguardo al futuro. Questo è solo l’inizio. Sarà necessario garantire ulteriore professionalità e tempo per raggiungere gli obbiettivi di correzione del disagio che negli ultimi anni i più giovani stanno vivendo.