Triste risalita del fenomeno: aumentano i fumatori, anche se non se ne parla

Triste risalita del fenomeno: aumentano i fumatori, anche se non se ne parla

Ci contatta un medico spronandoci a trattare il tema. In effetti, se ne parla poco. Forse perché anche i media sono un po’ succubi delle mode, e alcuni argomenti vengono battuti a lungo per un determinato periodo salvo poi venir accantonati come se non esistessero. È il caso ad esempio del fumo. Il fumo di sigaretta. Qualche anno fa era una informazione continua sui danni del fumo: a livello cardiaco (un fumatore ha un rischio di mortalità, a causa di una coronaropatia, superiore da 3 a 5 volte rispetto a un non fumatore), vascolare, polmonare, fino all’estetica dentaria, alle prestazioni sessuali, all’invecchiamento della pelle fino alla demenza.

Quando era in vita, il prof. Umberto Veronesi si era battuto con tutte le sue forze per aumentare nella popolazione la conoscenza e la consapevolezza dei danni del fumo, partendo sulle ragioni, le cause che portano qualcuno a fumare e ripetere quella gestualità infinite volte. Moda, stress, emulazione, noia, voglia, specialmente tra i giovani, di attirare l’attenzione e sentirsi grandi. Si potrebbe parlare a lungo.

Ora però non se ne parla più, o molto meno, ma i dati sono tutt’altro che incoraggianti.

Se infatti sembrava che gli italiani avessero diminuito il vizio del fumo, i vari lockdown e quarantene hanno evidentemente creato situazioni, stress e condizioni che han fatto riprendere in modo massiccio questo danno alla salute.

I dati parlano chiaro: nell’ultimo anno, in Italia, oltre un milione di fumatori in più. Non decresce nemmeno il numero di giovani consumatori: 1 su tre tra i 14 e i 17 anni ha già avuto un contatto con il fumo di tabacco. Rispetto all’iniziazione lo studio dell’Istituto Mario Negri evidenzia che a novembre 2020 il 4,7% dei mai fumatori di sigarette tradizionali, ad aprile (durante il lockdown duro) è diventato fumatore.

Il fumo non ha mai smesso di far ammalare e in molti casi di uccidere. Leggere i dati globali può creare un certo impatto, ma forse può essere un modo per percepire la gravità del problema. L’Oms ha calcolato che nell’ultimo anno sulla Terra sono morte a causa del fumo otto milioni di persone, tra le quali un milione per il fumo passivo.

I numeri dei fumatori è poi decisamente importante: nel mondo oltre un miliardo di persone fuma. In Italia i fumatori so­no 6,3 milioni tra i maschi e 4,5 milioni tra le donne e in un anno sono oltre 90 mila i decessi da fumo, di cui oltre 63 mila tra i maschi.

Come scrivevamo, eravamo in una curva discendente: Dal 1990, nel mondo la percentuale di fumatori è diminuita tra i maschi del 27,­5% e del 37,7% tra le donne (in Italia la quota di fumatori è scesa del 25% circ­a), ora, invece, questa ripresa. Venti sigarette al giorno riducono di circa 4,6 anni la vita media di un giovane che inizia a fumare a 25 anni. Ovvero per ogni settimana di fumo si perde un giorno di vita.

Sia chiaro: Il Punto non ha mai sposato alcuna ideologia e ha sempre rispettato qualunque sensibilità mossa all’interno del perimetro della legge. Non facciamo certo crociate “contro” nulla e nemmeno contro il fumo di sigaretta che è lecito, legale e chi fuma (come molti in redazione a partire dal direttore) non va certo messo al bando. Chi fuma ha i suoi motivi, e, forse a parte i familiari stretti, è estremamente antipatico permettersi di moraleggiare.

Tuttavia l’informazione corretta sui danni del fumo, specialmente verso le giovani generazioni rimane un baluardo importante. È naturale: poi, il principio di autodeterminazione, come prevede che una persona possa rifiutare una cura, lascia altresì un uomo libero di ubriacarsi senza che incorra in un reato, a meno che il suo esser ubriaco lo porti a compierne altri.

Ma questo non toglie che l’informazione sia la base per ogni scelta consapevole e matura. Condivisibile o meno. Per questo era importante scrivere questo articolo. E portare tutti a riflettere.

Un capitolo a parte sarebbe quello legato alle sigarette elettroniche e alle opinioni degli esperti ma…questa è un’altra puntata.