Intervista a Nicola Belleri: premio alla miglior regia per un cortometraggio su Lumezzane

Intervista a Nicola Belleri: premio alla miglior regia per un cortometraggio su Lumezzane

Coccoli Franco – Il giovane saretino Nicola Belleri è stato premiato come miglior regista al Festival Internacional de Cine Indipendente de Madrid per il cortometraggio Vita Grama. Il film parla di un evento realmente accaduto in terra lumezzanese nel 1944. Il regista, studente della Libera Accademia delle Belle Arti di Brescia, ci racconta la storia del progetto, le soddisfazioni e i progetti futuri con la sua casa di produzione Pov Films.

Una grande gioia riuscire, così giovane, a vincere un premio come miglior regista ad un festival internazionale. Te lo aspettavi?

Sinceramente non me lo aspettavo. Il progetto è partito per creare qualcosa di indipendente al di fuori dell’ambito scolastico. Ho costruito Vita Grama con Simone Giori: avevamo l’idea di portarlo a qualche festival. Volevamo partecipare e metterci di fronte agli altri registi ed a tutti gli appassionati per conoscere il nostro livello. Il bellissimo risultato ci ha dato maggiore consapevolezza dei nostri mezzi e delle nostre capacità.

La vicenda narra di un fatto realmente successo nel 1944 a Lumezzane. Come avete scoperto questa perla di storia locale?

Il mio amico e collaboratore ha in casa il libro di Egidio Bonomi che racconta questa breve storia, lo ha letto e ne abbiamo parlato. Insieme abbiamo approfondito la vicenda e l’abbiamo utilizzata come base per la narrazione. Ovviamente abbiamo dovuto aggiungere qualche finzione: sarebbe stato impossibile risalire ai dialoghi originali e ad alcune vicende precise. Siamo riusciti anche ad incontrare Bonomi per avere un’idea più precisa del periodo e poter creare l’ambientazione il più possibile vicina alla realtà.

Quali sono le fasi per la progettazione di un cortometraggio come questo? Quanto tempo e quanto lavoro richiede?

La prima fase di ricerca e scrittura è iniziata a ottobre del 2020. Poi, a fine febbraio 2021 siamo riusciti a fare le riprese. Queste sono durate 5 intensi giorni di lavoro dalla mattina alla sera. Successivamente è iniziato il lavoro di post-produzione: montaggio, colore e molto altro. Questa fase è terminata tra maggio e giugno. In tutto abbiamo raccolto 270 Gb solo di materiale girato: ai quali vanno aggiunti molti altri file tra contenuti esterni, locandine e grafiche per pubblicità. Quindi, abbiamo iniziato a inviare il nostro lavoro a vari festival: le risposte hanno iniziato ad arrivare da luglio. La vita del progetto, considerando che le ultime risposte dai festival sono arrivate qualche mese fa, è stata di poco più che un anno

Oltre ad essere il regista sei tra i fondatori della casa di produzione Pov Films. Puoi raccontarci brevemente le tappe della sua creazione e come lavorate?

Siamo nati nel 2019 per un progetto universitario che poi ho utilizzato per la tesi di laurea. All’inizio eravamo io e il mio compagno Pietro Beni. Volevamo avere un nome e poter apparire anche dal punto di vista giuridico. Poi, per il progetto di Vita Grama si è aggiunto anche Simone Giori. L’altro membro del gruppo è Cecilia Truffelli, preziosissimo aiuto regia ma non solo: presente in molte fasi della produzione e post-produzione. Come produttori ci siamo impegnati nella raccolta fondi con la quale abbiamo finanziato e prodotto il corto investendo, io e Giori, anche qualcosa personalmente.

Per concludere: quali sono i progetti futuri tuoi e del gruppo?

Stiamo lavorando a progetti universitari personali che pensiamo di portare a qualche festival. Io sto lavorando ad un film molto diverso da Vita Grama: un thriller ricco di suspense tratto dalle leggende dell’orologio astronomico di Praga. Abbiamo da girare anche un progetto personale per l’università di Truffelli e uno di Beni. Come gruppo meditiamo spesso a nuovi lavori e ci confrontiamo molto: nei nostri vari brainstorming facciamo sempre molte proposte che annotiamo sul magico taccuino che rispolvereremo quando l’università ci lascerà un po’ più di tempo per girare. Non è semplice scegliere, ci vuole molta sicurezza: essendo che occuperà un anno di lavoro bisogna essere in accordo e non rischiare di perdere l’entusiasmo dopo qualche mese. Sono sempre felice di fare esperienze sui Set, anche importanti, come spesso ci propone l’università ma, nel mio tempo libero voglio fare cinema perché è la mia passione. Girare, conoscere nuove persone, attori, grafici, registi: confrontarsi per creare una rete e migliorare sempre il nostro lavoro: questo è ciò che mi piace fare.

Si ringrazia Nicola Belleri per il tempo concesso, augurandogli che quello di Vita Grama sia solo il primo dei tanti regali che la sua passione e le sue abilità possono offrire alla Comunità.