Giuseppe Verginella: partigiano europeo ucciso a Lumezzane

Giuseppe Verginella: partigiano europeo ucciso a Lumezzane

Lumezzane ha ricordato Giuseppe Verginella, comandante della 122 brigata Garibaldi,  partigiano italiano alla minoranza slovena e medaglia al valore militare.

Nato nel 1908 a Križ, villaggio a maggioranza slovena presso Trieste nell’impero austro-ungarico, dopo la caduta di Mussolini del luglio 1943  fu incaricato di organizzare la Resistenza dapprima in Piemonte, poi nella bresciana Val Camonica e infine nel 1944 in Val Trompia a comando della brigata Garibaldi locale. Venne arrestato dietro delazione il 24 dicembre 1944, torturato per due settimane nelle carceri bresciane perché rivelasse l’identità di altri partigiani, venne poi condotto il 10 gennaio 1945 a Lumezzane  per ottenere informazioni sull’ubicazione di presunti depositi di armi. Venne assassinato per strada dai reparti della questura di Brescia.

Queste le motivazioni della sua medaglia d’argento al valore militare:

Dopo aver valorosamente partecipato alla guerra di liberazione, assumeva nell’ottobre 1944 il comando di una brigata partigiana operante in quel di Brescia, distinguendosi per decisione e per ardimento nello effettuare numerose azioni di guerriglia. Caduto in mani nemiche manteneva, sino alla morte tra sevizie e torture, contegno fiero ed esemplare, coprendo la responsabilità dei dipendenti e rivendicando la nobiltà della lotta di liberazione.

Presso il monumento a lui dedicato al Villaggio Gnutti il 16 gennaio è stato ricordato in presenza di Gianpietro Patelli, presidente di Anpi Lumezzane, il sindaco Josehf Facchini, l’assessore alla cultura Lucio Facchinetti e il presidente dell’Anpi provinciale Lucio Pedroni. Definito anche Partigiano Europeo per le sue imprese che non si esaurirono solo nella penisola: combatté durante la Guerra civile spagnola, dove partecipò da volontario, e nella resistenza francese.

Lumezzane non dimentica chi ha lottato per le nostre libertà. Il valore di questi uomini che si preoccuparono del futuro della nostra nazione mettendo a repentaglio la propria vita, fino all’ultimo respiro, deve essere una occasione per riflettere su che cosa noi lasceremo alle generazioni future dopo aver ricevuto in dono la loro memoria.

Ezio Tecchia, rappresentante dell’Anpi locale, durante la cerimonia ha voluto parlare delle difficoltà della nuova Europa, molto diversa da quella sognata da Giuseppe Verginella. La continua lotta ad organizzazioni neofasciste, caratterizzata in tutto il continente, i nuovi muri innalzati come barriere che chiudono le porte ai poveri stridono con l’esultanza che si viveva trent’anni fa alla caduta del muro a Berlino. 

Anche l’assessore Facchinetti ha espresso l’importanza di non dimenticare questa figura locale simbolo della libertà. In accordo con i dirigenti scolastici e i docenti e l’Anpi, l’amministrazione ha deciso di distribuire nelle classi quinte delle scuole primarie del territorio La costituzione spiegata ai bambini di Francesca Parmigiani. Questo può essere un potente strumento che, inserito nelle famiglie, può donare nuovo interesse e conoscenza dei principi su cui si regge la democrazia e per il quale molti hanno combattuto e sono morti.

A conclusione il presidente provinciale dell’Anpi, Lucio Pedroni, ha voluto parlare della situazione attuale, come riportato dal Giornale di Brescia:

In Europa ci sono molti Stati che chiedono disumanamente di costruire muri contro l’umanità migrante. Nel nostro Paese è necessaria l’unità delle forze costituzionali per difendere la democrazia della destra estrema. Riformare il lavoro e difendere la salute sono gli impegni per togliere ossigeno ai movimenti populisti e sovranisti.