RUBRICA, Bufale : il potere manipolatorio delle massime

RUBRICA, Bufale :  il potere manipolatorio delle massime

Una massima, un aforisma, un paradosso, hanno la capacità di riassumere un concetto complesso con estrema lucidità e sintesi, per cui, non si fa peccato a condividere il pensiero altrui, sempre che l’autore venga, appunto, citato. Un concetto espresso in poche parole, però può essere facilmente manipolabile, si dovrebbe fare molta attenzione al contesto da cui si estrapola, basta davvero poco per cambiar il senso di una frase. Secondo alcuni, nel 1981 Bill Gates disse: “640K di memoria sono sufficienti per chiunque”. Letta oggi, risulta comica! Bill Gates ha più volte smentito di aver detto quella frase, ma anche se fosse vera, va contestualizzata nel 1981, periodo nel quale 640K di memoria era una grandezza di una certa importanza (lo storico Commodore 64, rimasto in produzione fino al 1993 aveva 64K di memoria). Ci sono moltissimi casi in cui le citazioni sono tarocche, ma sono cosi convincenti che, nel linguaggio comune, le si prendono per vere. C’è questa moda di utilizzare la reputazione di un personaggio storico per fargli esprimere concetti estranei al suo modo di vedere il mondo. Tutti conosciamo la famosa frase che Galileo disse ai giudici dell’inquisizione: “Eppur si muove”, anche se non c’è traccia che quella frase fu mai detta.  “Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo”: anche in questo caso non ci sono fonti attendibili che riconducano a Voltaire. La persona che detiene il primato di citazioni a lui falsamente attribuite è, guarda caso, Albert Einstein, che con i suoi aforismi fake, accontenta tutti. Iniziamo con l’operazione simpatia: “Qualsiasi uomo che guida in maniera sicura mentre bacia una bella ragazza è un uomo che non sta dando al bacio l’attenzione che merita”. I complottisti adorano: “Soltanto chi mette a prova l’assurdo è capace di conquistar l’impossibile“. Quale occasione  migliore per utilizzare la fama del fisico che contraddisse l’intera comunità scientifica? Gli “indignados” della tecnologia, quelli che non perdono occasione per lamentarsi per l’uso di smartphone e aggeggi vari, sostengono che Einstein abbia detto “Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti”.  Ci sono i polemici delle leggi, quelli che non comprendono il significato delle regole  e che spesso citano a sproposito: “Il diritto internazionale esiste soltanto nei manuali di diritto internazionale”. È la volta dei pessimisti con manie complottaro-apocalittiche: “Non so con quali armi si combatterà la Terza guerra mondiale, ma posso dirvi cosa useranno nella quarta: pietre”. Non poteva mancare Einstein in versione vegana, “Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”, e ancora: “Niente aumenterà le possibilità di sopravvivenza della vita sulla Terra quanto l’evoluzione verso un’alimentazione vegetariana” (citazione simile all’originale, ma che non pone come unica salvezza il veganismo, come si vuol far credere). “Follia è fare sempre la stessa cosa ed aspettarsi risultati diversi” sembra così azzeccata, che è un vero peccato che non sia farina del sacco di Albert. Le nuove tecnologie dovrebbero facilitare questo tipo di verifiche, evitando così di far rivoltare nella tomba parecchi intellettuali defunti, mentre invece è proprio su internet che questo tipo di bufale si diffonde in modo incontrollato. Della stessa opinione fu Socrate, che durante una agorà si lasciò scappare: “Il problema delle citazioni su internet è che non sai mai se sono autentiche” (Atene – 405 a.C.).