RUBRICA, Il Medico: il vino rallenta i processi dell’invecchiamento

RUBRICA, Il Medico: il vino rallenta i processi dell’invecchiamento

Passeggiando tra i filari spogli della nostra Franciacorta mille pensieri duellavano nel mio cervello e mi accompagnavano nella dolce contemplazione della campagna, anche quest’anno generosa ed amica. E così mi sono immaginato la raccolta dell’uva, il mosto che sgorgava dolciastro dopo la spremitura e soprattutto il buon vino che con maestria, un tempo sconosciuta, veniva alloggiato in botti e bottiglie. E così mi son chiesto: ma questo benedetto vino fa male o fa bene al nostro organismo? Di getto mi è venuto da rispondere: fa male e basta! Ma poi ci ho riflettuto, mi sono documentato ed ho pensato che forse oggi non sia più così vero. Si sa che nei decenni scorsi la bassa qualità del vino e le traditrici sofisticazioni avevano contribuito ad affollare i letti di ospedale, oltre ai tavoli delle osterie. Il fegato, nostro prezioso depuratore, ne ha risentito in primis, e poi il cervello, il cuore, insomma l’organismo in generale, un corpo ed una mente precocemente destinati all’invecchiamento. Oggi però la cultura del “buon vino” ha fatto sì che il prodotto che noi portiamo a tavola sia controllato e di ottima qualità (e spesso il prezzo lo certifica). Il vino può agire come stimolante, coadiuvante o precursore ed oggi numerose ricerche condotte su scala mondiale hanno evidenziato un’ulteriore sua caratteristica, riguardante più un aspetto mentale. Si è infatti dimostrato che il vino risulta anche un efficace elisir di longevità, stimolando ed agendo sulla conservazione del tempo delle funzioni del nostro organismo ma, soprattutto, esercitando in età avanzata una funzione psicologica di benessere ed armonia. Numerose ricerche hanno confermato che due o tre bicchieri al giorno (ai pasti) diminuiscono il numero di decessi e si è constatato che un consumo oculato favorisce una longevità maggiore svolgendo una azione di protezione verso alcune patologie. Altri studi ci descrivono un maggior vigore fisico associato a rilassamento nei soggetti anziani che consumino uno o due bicchieri di vino al giorno; il benessere fisico risulta inoltre associato a buone condizioni psichiche e ad una probabile diminuzione dei casi di arteriosclerosi. È evidente che oltre alla qualità del prodotto ci dev’essere la misura nel consumarlo e si è definito che l’anziano ne consumi meno rispetto all’adulto, ovvero almeno il 15-20% in meno, sempre a parità di stato di salute. Per concludere possiamo notare anche effetti distensivi ed euforizzanti prodotti dal vino che si oppongono a stati depressivi frequenti in età avanzata, oltre a favorire l’ossigenazione celebrale. Inoltre il vino è in grado di combattere l’ormone antidiuretico, favorendo l’eliminazione delle scorie dall’organismo e di diminuire la quantità di trigliceridi e colesterolo nel sangue, favorendo una maggiore fluidità grazie a proprietà anticoagulanti. Bianco o nero non sembra esserci differenza! Per finire ricordiamo che bere moderatamente non vuol dire solo bere poco, ma anche non bere in maniera concentrata nel weekend. Prosit.

Rubrica a cura di Prandini Valentino